martedì 24 marzo 2009


Baja California
7 febbraio
Il lungo volo che ci conduce a N.Y. scorre tra una dormita e l’altra. La coincidenza per S. Diego e’ in perfetto orario e riusciamo a prenderla senza correre troppo.
Arriviamo nella citta’ Californiana alle 20 dopo circa 16 ore di aereo. Con un taxi raggiungiamo velocemente il nostro albergo prenotato dall’Italia situato a 4 Km dall’aereoporto, nel quartiere Little Italy a due passi da Down Town e si chiama Harborwiew rooms & suites. Subito a letto. Domani ci aspetta il passaggio dellla frontiere con il Mexico.

8 febbraio
Da S. Diego e’ molto facile raggiungere il Mexico. Il S. Diego Trolley raggiunge direttamente la frontiera di S. Isidoro in modo veloce ed economico. Dalla fermata del trolley ,attraverso un lungo percorso articolato pedonale si raggiunge il “mitico” cancello di ferro che separa gli USA dal Mexico. Nessun controllo alla dogana Usa e nemmeno a quella messicana. Chiediamo il visto per turisti e paghiamo 20$, ma nessuno ci chiede niente! Entriamo a Tijuana, citta’ caotica e rumorosa, gia’ varcando il cancello si percepiscono gli odori ed i colori di un paese totalmente diverso dagli USA. Prendiamo un taxi e ci facciamo accompagnare alla “zona del Rio” dove ritireremo la nostra auto da Alamo. Il traffico in citta’ e’ congestionato e le strade ricoperte di buche e con continue deviazioni.
Per uscire dalla caotica citta’ fatichiamo, ma dopo aver trovato la Mexico1 ci mettiamo in viaggio verso il sud.
Fino ad Ensenada il paesaggio non varia di molto: favelas e bidonville subito fuori Tijuana, ed una splendida costa oceanica con una modesta cementificazione.
Ensenada dista circa 100 Km da Tijuana ed e’ una bella cittadina con un bel Malecon. Ci fermiamo a mangiare il nostro primo e buono tacos messicano.
Ripartiamo quasi subito per andare a visitare la Bufadora. La zona e’ molto turistica, il parcheggio lo paghiamo 3$ (una cifra spropositata in Mexico) ed a piedi attraversiamo una specie di mercato con venditori insistenti. La Bufadora in se non e’ una grande attrazione, anzi devo dire che e’ una vera e propria bufala, ma non so’ se magari quel giorno non particolarmente ventoso, il geyser non era al massimo!!
Non ci Ci tratteniamo solo 10 minuti, e poi ripartiamo: stasera vogliamo raggiungere S. Quintin e mancano ancora circa 200Km!
Bellissimi tratti di costa si alternano a splendidi deserti, e maestose montagne. Al tramonto arriviamo nel piccolo centro di San Quintin, ci fermiamo all’economico hotel Los Cirios (23$ per una dopppia). Dopo una lauta cena nella decorosa camera ci addormentiamo completamente stravolti dal fuso.

9 febbraio
Oggi giornata di spostamento: da S. Quintin ci dirigiamo verso sud fino a Guerriero Negro. All’alba siamo gia’ svegli, carichiamo tutte le nostre cose e partiamo. Oggi ci dobbiamo sorbire 430 Km attraverso il Deserto Central. Dopo circa 80 Km da S. Quintin attraversiamo il delizioso paesino di El Rosario, tra belle montagne e poi piu’ niente fino a Catavina. Per circa 150 Km il paesaggio varia di continuo, ma raggiunge il culmine della bellezza e della particolarita’ a pochi Km da catavina: splendidi cactus tra un deserto di rocce rosse…sembra di essere nel set di un vecchio film Western. Raggiungiamo il centro abitato e qui ci riforniamo di benzina da un carretto sulla strada: qui non e’ presente il distributore. Riempiamo anche una tanica da 5 litri per evitare di rimanere a secco nel bel mezzo del deserto! Ri prendiamo la Mexico1 e per i successivi 250 Km, il paesaggio ci stupira’ con i suoi caldi colori.
Arriviamo dopo circa 3 ore al 28° parallelo, superiamo i controlli e la disinfezione (??) e ci ritroviamo catapultati nella Baja Sur. Spostiamo l’orologio indietro di 1 ora, infatti qui vige il mountain time, 1 ora in meno del pacific time. Guerriero Negro e’ proprio all’inizio della Baja Sur. Troviamo agevolmente l’hotel Malarrimo ( il piu’ caro di tutto il nostro tour 45$) e ci sistemiamo in una bella doppia molto accogliente.
Il pomeriggio lo dedichiamo ad un giro nella laguna Ojo de Liebre. Con la nostra auto ci avventuriamo attraverso la strada sterrata (se lo sapesse Alamo!) dell’immensa riserva ed arriviamo fino alla fine della sterminata laguna. Osserviamo da lontano le maestose dune, e poi facciamo dietrofront: domani dedicheremo l’intera mattinata all’escursione in barca x whale whatching e potremo vedere la laguna piu’ da vicino.

10 Febbraio
Oggi è il gran giorno. Partiamo con il pulmino di Malarrimo
alle 8 in punto e ci dirigiamo verso la laguna passando per le saline.
Mario,la nostra guida, ci spiega la storia di Guerriero Negro e della sua laguna, dello sfruttamento delle saline e ci dà notizie sulla migrazione delle balene e sulla loro permanenza nella laguna.
Arriviamo all’imbarcadero e qui ci dividono in due gruppi da 6 persone l’uno, saliamo sulle lance
e partiamo. Dopo una breve navigazione con il vento gelido che ci sferza il viso iniziamo in lontananza a vedere i primi spruzzi innalzarsi dall’azzurro mare. E poi ci appaiono questi splendidi cetacei che si aggirano intorno alla nostra piccola barca con mille piroette ed evoluzioni:balene con i piccoli e grandi balene in coppia nuotano felici nelle acque calde della laguna.
E’ emozionante vedere e fotografare , si sente solo il rumore dello sciabordio ed il loro respiro.
Dopo un bel giro, ritorniamo verso l’imbarcadero passando attraverso le spettacolari e maestose dune di sabbia in cui stazionano colonie di pellicani.; possiamo anche osservare un nido di aquila reale con il piccolo ed una colonia di elefanti marini . Torniamo a riva infreddoliti e bagnati, un buon e caldo caffè e ritorniamo all’hotel, subito arichiamo i bagagli e ci dirigiamo verso
il Mar della CORTEZ, la tappa di oggi prevede circa 220 Km, dobbiamo raggiungere SANTA ROSALIA, in realtà il viaggio è piacevole e la strada scorre veloce, quindi proseguiremo fino a
BAYA CONCEPTION, dove passeremo la notte in un fatiscente hotel sulla spiaggia in via di ristrut
turazione. Lungo il percorso ci fermiamo nel delizioso paese di S. IGNAZIO, oasi nel deserto con
tanto di laghetto con palmeto. Qui visitiamo la Missione omonima, è la più antica della BAYA CALIFORNIA.
Proseguiamo poi fino a S.Rosalia e da qui per MULEGE , altra oasi, non ci fermiamo, tanto ci ripasseremo al ritorno . Le spiagge e la costa a sud di Mulege sono bellissime, è per questo che decidiamo di passare la notte su una di queste spiagge, all’hotel Bonaventura , che in realtà si rive-
lerà una bufala: c’è il generatore, siamo gli unici ospiti, alle 9 di sera restiamo senza luce e ci rimar-
remo per il resto del nostro soggiorno, che per fortuna si conclude alle 6 della mattina seguente
(naturalmente usiamo il sacco lenzuolo che abbiamo portato per eventuali emergenze).

11 Febbraio- Ripartiamo dall’hotel di “shining” a notte fonda,carichiamo tutto al buio e salutiamo la bella spiaggia, direzione sud. Lungo la strada ci godiamo una bellissima alba tra le spiaggette a sud di Mulege, ci fermiamo ad immortalare il sole che sorge tra i cactus …e via… percorriamo velocemente i 90 km che ci separano da Loreto. Arriviamo a LORETO di mattina presto, facciamo un bel giro in paese vediamo la Missione , il Municipio ed il bel Malecon . Ci fermiamo in banca a cambiare i dollari in pesos e corriamo a fare una bella colazione americana., siamo pronti per ripartire, direzione LA PAZ. Il percorso di oggi non è particolarmente lungo, lo copriamo in 3 ore e mezzo, ma è piuttosto monotono. I paesaggi non sono per niente all’altezza dei deserti del nord e del centro che abbiamo visto finora. Alle 13:30 siamo a LA PAZ, ora cercare un hotel economico sarà un’impresa! La Paz è una città totalmente diversa dai piccoli paesi che abbiamo incontrato fino ad ora; è congestionata dal traffico e piena di turisti americani anche in questa stagione, che non è propriamente alta. La temperatura si è notevolmente alzata e nel Malecon passeggiano tantissime persone. Troviamo un motel a meno di 20$ poco fuori del centro, ci sistemiamo e partiamo alla scoperta delle belle spiagge della zona. A La Paz ci sono le più belle spiagge della Baya California,
la prima che vediamo è la Playa Tesoro e poi via via piccole baie sabbiose con un mare cristallino fino ad arrivare alla più bella:la Playa Balandra. Ci fermiamo a fotografare e poi ci dirigiamo verso la Playa Tecote dove dovremmo prendere accordi per la gita a Espiritu Santo ; qui scopriamo che è tutto chiuso e ci fermiamo a prendere una birra nell’unica Cabana aperta.
Qui conosciamo Albert (Canadese) che in compagnia di altri amici sorseggiano drink , amabilmente conversando e ascoltando musica.
Salutiamo i nostri nuovi amici e ritorniamo a La Paz, dove ceniamo in un caratteristico locale
gestito da una signora messicana: spesa 7 $ in due per carne, riso, fagioli. E’ tardi, la nostra giornata è stata lunghissima, ritorniamo nella nostra squallida stanza.

12 Febbraio
Oggi non ci muoviamo con le nostre valige da La Paz,decidiamo di fare un breve trekking da Playa Tecolote fino alla montagna cha sovrasta la Playa Belandra .
Parcheggiamo la macchina all’inizio dello sterrato di sabbia e proseguiamo a piedi attraverso un sentiero accidentato in salita. Man mano che saliamo, il sentiero si fa confortevole fino a divenire una vera e propria stradina sterrata. Il panorama è spettacolare: a destra una piccola baia con l’acqua sorprendentemente verde e la schiuma bianca, a sinistra la splendida Playa Belandra, dune di sabbia bianca la delimitano e i cactus sono l’unica forma di vegetazione che circonda il paesaggio. Arriviamo alla punta estrema, rifugio di numerosi cormorani, il sole si fa più caldo,decidiamo di tornare alla spiaggia Tecolote per vedere se è possibile fare l’escursione all’isola Espiritu Santo.
Troviamo subito una barca pronta a salpare e per la modica cifra (si fa per dire) di 55$ , partiamo.
Siamo in 5, noi due, due messicani e un tedesco. Il cielo ora è velato, ma nonostante ciò l’azzurro ed il verde dell’acqua ci abbaglia e contrasta nettamente con le belle rocce rosa da cui è formata l’isola, osserviamo bellissime spiagge e passiamo sotto l’arco della pace. Oggi il mar della Cortez ci fa un regalo speciale: iniziamo ad avvistare 4 balene che nuotano a fianco della nostra barca.
Un’orca giace insabbiata ed ormai,purtroppo, morta su una spiaggia e vederla mi infonde una profonda tristezza. E’ giunto il momento “clou” del nostro viaggio: mi aspetta un bel bagno con i leoni marini; purtroppo l’acqua è freddissima , ma niente mi ferma e posso fare davvero il bagno in mezzo ad un’immensa colonia di questi simpaticissimi animali,è un’esperienza entusiasmante!
Pranziamo in una bellissima spiaggia e ritorniamo a riva. Insieme ai nostri amici di ieri, conosciamo anche due italiani di ritorno dal Guatemala e li riaccompagnamo a La Paz..
Dopo la doccia , torniamo sul Malecon: foto al tramonto e cena dalla signora di ieri (pollo e peperoni ) per 7$ e poi a letto stanchissimi.

13 Febbraio
Dopo una lauta colazione ci muoviamo in direzione sud-est verso le spiagge meno conosciute della zona di La Paz. Raggiungiamo agevolmente La Ventana, un delizioso paesino in riva al mare e a ridosso del deserto. Qui la costa sabbiosa degrada in un mare sorprendentemente verde smeraldo e il luogo è costantemente battuto dal vento, infatti nella zona gli unici frequentatori sono i surfisti. Dopo 2 Km di strada raggiungiamo una bella spiaggia lunga e solitaria, il vento è molto forte e dopo un’ora ripartiamo di nuovo verso La Paz. Pranziamo in un caratteristico locale,
Vajo Rancho con 13§ ( quesadillas ,birra e maiale arrosto); concludiamo la nostra ultima giornata a La Paz nella splendida spiaggia della Belandra. Breve bagnetto e trekking per ammirare i meravigliosi colori dell’acqua prima della bassa marea incombente.


14 Febbraio
Partenza da La Paz alle 6:30:anche stamattina la nostra sveglia è scoccata all’alba .
Con molta dimestichezza trovo la Mex 1 per San Josè del Cobo e la imbocco.Come al solito la strada è costeggiata da un bel deserto di cactus e scorre veloce, dopo un breve tratto di costa si entra all’interno della Sierra della Laguna, belle montagne con pochi tornanti.
In poco tempo arriviamo a S.Josè, in prossimità della città il traffico si fa un po’ più sostenuto,ma
comunque scorrevole. Il paese è grazioso , ma turistico e pieno di negozietti per americani facoltosi.
Giriamo sulla destra alla fine della via principale e ci dirigiamo verso le spiagge;dopo alcuni km raggiungiamo un faraonico hotel, giriamo subito la macchina inorriditi e proseguiamo nella direzione opposta. Una bella spiaggia si estende fino all’orizzonte con un bel mare di un blu cupo.
Ripartiamo da S.Josè dopo aver fatto un giretto a piedi in paese: a differenza degli altri posti visitati fino ad ora ci sono molti mendicanti ed i negozianti insistentemente ci invitano nei loro negozi, insomma un vero e proprio luogo turistico che noi certamente non amiamo. Proseguiamo così verso
Cabo S. Luca, i 26 km che separano i Los Cabos sono disseminati da hotel giganteschi e campi da golf. Cabo S Luca è uno scempio: cemento e palazzi americani con hotel pretenziosi che non hanno
nulla a che fare con i paesi che abbiamo visto fino ad ora., è proprio vero la Baja California finisce a La Paz!. Ci fermiamo in spiaggia giusto il tempo di fotografare l’arco, che è un bellissimo tratto di costa nei pressi di Cabo S Lucas con moltissimi faraglioni tra i quali sfrecciano barche e jetsky.
Ripartiamo subito nella Mex 19 alla volta di TODOS SATOS, lungo la strada ci fermiamo in una bellissima e desolata spiaggia e poi mangiamo due tacos in un baracchino per strada. Arriviamo così a Todos Satos, delizioso paesino in un’oasi molto tranquilla. Il paese, nonostante molto visitato dai turisti per la presenza del decantato dagli Eagles Hotel California, è rimasto molto tranquillo, ci sono molte botteghe , ma niente a che vedere con l’industria turistica di Los Cabos.
Ripartiamo da Todo Satos alle 15 e decidiamo di avvantaggiarci per l’indomani, raggiungeremo CIUDAS CONSTITUTION; percorriamo tutta la Mex 19 e ci immettiamo nella Mex 1 all’altezza di La Paz. Da qui procediamo per circa 200 km verso nord, alle 18:20 siamo a C. Constitution; oggi abbiamo percorso 580 km, ma molto agevolmente e con calma. La città non è per niente brutta nonostante non sia menzionata in nessuna guida turistica; è una città di passaggio, ma oggi ci sono passati in molti, visto che l’hotel in cui chiediamo alloggio è pieno. Oddio! E se non troviamo da dormire che facciamo? Loreto è a 150 km da qui ed ora è notte e non possiamo muoverci più!
Troviamo invece posto in una vera e propria topaia, meglio che niente! Hotel Maribel, 19$
stanza con due letti king , con formiche e bagno con doccia, tv senza telecomando ed aria condizionata. Naturalmente ritiriamo fuori i nostri sacchi lenzuolo e chi si è visto si è visto!!
PS. Km percorsi 605.

15 Febbraio
Dopo una notte infernale a Ciudad de Constitution (è sabato sera) ed a quanto pare gli abitanti di questo paese di “cavallari” hanno deciso di far baldoria con musiche e canti fino all’alba, partiamo prima del sorgere del sole, ci godiamo così una splendida alba tra i cactus.
Percorriamo la Mex 1 quasi deserta fino a Loreto, facendo una piccola sosta a Puerto Escondido
un piccolo porto turistico su una bella insenatura. Arriviamo a Loreto alle 8:30 e ci dirigiamo subito al porto, senza nemmeno chiedere niente ci propongono l’escursione all’isola Coronado.
Spira un vento freddo, siamo indecisi,ma poi la curiosità prende il sopravvento e con una certa fortuna incontriamo una coppia svizzera che vuol fare la nostra stessa escursione: in questo modo le spese si dimezzano e spendiamo solo 50$ in due, contro i 100 che ci avevano richiesto.
Partiamo alle 10, il vento si è calmato e l’aria è un po’ più calda; la traversata dura mezz’ora e poi iniziamo a circumnavigare l’isola . Passiamo davanti ad una piccola colonia di leoni marini e poi raggiungiamo una magnifica spiaggia bianca con l’acqua verde smeraldo; qui ci fermiamo due ore, passeggiamo attraverso i sentieri di sabbia disseminati di cactus e bellissime pietre nere laviche,
fotografiamo i bellissimi pellicani e poi ripartiamo verso Loreto. In men che non si dica raggiungiamo il porto e ci rimettiamo subito in viaggio verso Mulege.
Passiamo la Baja Conception, dove ci fermiamo a mangiare nella bella playa
del buonissimo pesce empanado ed all’ajo, ci rimettiamo in viaggio, questa volta per soli 20 km verso il paese di Mulege. Qui troviamo rifugio presso l’accogliente Hotel Squid per 23$ a notte ,per due notti. Mulege è un delizioso paesino caratteristico, posto su una valle in cui sorge una bella oasi con un grande palmeto ed un fiume ricco d’acqua,facciamo un giro in paese , ma oggi è domenica ed è quasi tutto chiuso. Nella piazza principale qualche persona seduta sulle panchine ci osserva: non sono molti i turisti in questa stagione e di italiani qui se ne vedono molto pochi.:
Compriamo un po’ di frutta e ci ritiriamo nella nostra stanza , accogliente e silenziosa , una volta tanto! Dormiremo senza sacco lenzuolo!!

16 Febbraio
Oggi ce la prendiamo comoda, fino alle otto non ci alziamo e non ci muoviamo dalla nostra bella camera. Poi, constatando con molto dispiacere che il tempo è nuvoloso, ci dirigiamo a
visitare la missione di Santa Rosalia de Mulege. La chiesa è situata su un’altura che domina l’intera oasi ed è molto antica, in pietra grezza e molto “exential” , non ha particolari pregi sculturei ed ornamentali. Ci dirigiamo verso la Baja Conception a visitare le spiagge, la prima che s’incontra è la Plaja Santispac, una bella baia con un’acqua turchese. Qui la caratteristica della spiagge è la presenza di cabanas e grandi camper americani. Proseguiamo e vediamo la bellissima spiaggia El Coyote con le belle isole che sono disseminate nell’acqua limpida e poi arriviamo alla playa El Burro, segue la playa Bonaventura e poi El Roqueson l’ultima e la più bella , dove una striscia di sabbia candida unisce un’isoletta di fronte alla terraferma. Scendiamo agevolmente in macchina e iniziamo a fare un trekking nell’isola; questa è disseminata di scheletri di conchiglie e nella parte opposta al mare è molto aspra e selvaggia.Si sentono solo i versi degli uccelli e lo sciabordio dell’acqua ,anche se il mare è molto calmo. La Baja Conception è un ambiente tranquillo di quelli che t’invogliano ad abbandonare tutto ed a comperare una cabana sulla spiaggia per viverci il resto della vita.

17 Febbraio
Partiamo da Mulege all’alba , direzione nord, sosta a S. Rosalia, ridente paesino dalle vestigia francesi con una bella chiesetta dedicata a S Barbara, strutturata in ferro dalla stesso autore della Torre Eiffel. La chiesa è molto bella , all’interno rivestita in legno e con un bell’altare con l’icona della Santa. Proseguiamo il nostro viaggio verso nord, attraversando un bellissimo deserto circondato da montagne sulle quali svetta il Pico Vicente con i suoi spettacolari canyon, nessuna
perquisizione, solo qualche domanda. Proseguiamo per il meraviglioso deserto del VIZCAINO ed imbocchiamo la strada per S Francisco della Sierra,una sterrata non percorribile e dopo pochi km chiediamo informazioni. I due uomini ci sconsigliano di andare, perché “la carrareta è malo par il carro”, facciamo dietrofront e continuiamo per l’asfalto attraverso spettacolari panorami desertici;passiamo la frontiera che divide la Baja sud da quella nord e spostiamo le lancette dell’orologio di un’ora indietro. Dopo altri 140 km siamo all’incrocio per la Bahia de Los Angeles.
Svoltiamo ed il panorama si fa sempre più affascinante: bellissime montagne rosa con immensi altopiani popolati solo di giganteschi cactus. Finalmente scopriamo il mar della Cortez di un blu inquietante tra le montagne aspre, arriviamo al modesto paesino; le sistemazioni sono tutte molto spartane, e noi naturalmente scegliamo la più spartana di tutte : casa Diaz, una cabana in muratura direttamente sulla spiaggia:bagno cadente , ma lenzuola pulite, prezzo 25$ che facciamo rapidamente scendere a 20$ con una breve contrattazione.
Sono le 13, iniziamo il giro delle spiagge, in verità solo una merita il viaggio, la spiaggia della Gringa. Si tratta di un’immensa striscia di sabbia e ciottoli che arriva fino ad un promontorio che s’immerge nell’acqua blu . La Gringa è famosa per la presenza di tartarughe marine,
per raggiungerla è presente una strada in parte sterrata e molto dissestata lunga circa 12 km.
Torniamo alla Gringa e prendiamo una sterrata dalla parte opposta del paese, vogliamo raggiungere
le spiagge sull’altro versante, questa volta la strada è davvero impercorribile per la nostra fedele Chevrolet e dopo mezzora di viaggio con panorami mozzafiato , invertiamo la rotta e torniamo in paese. Sosta all’Internet Point per mandare qualche SMS a casa (qui niente cellulare) e cena ad
AMACHAS restaurant per un piatto messicano che concentra tutte le specialità. A letto prestissimo senza TV.

18 Febbraio
Sveglia all’alba (ormai è consuetudine), foto al sole che sorge e relax completo sulla spiaggetta di fronte alla nostra cabana. Visitiamo il piccolo museo del paese con molti reperti primitivi(fossili) della vita nel deserto(utensili e mobili) ed animali; alle 11 siamo pronti per partire ed attraversare il bellissimo deserto centrale. Risaliamo all’incrocio con la Mex 1 e svoltiamo verso Catavina, che dista da qui 150 km circa. Nonostante nelle carte sia segnata come una vera e propria città, è un agglomerato di poche , povere case , un hotel , un bar e un distributore di Gasolina “mobile”. Ci fermiamo e mi intrattengo a parlare con un ragazzo del posto.A Catavina vivono circa 500 persone dislocate nei vari Ranch della zona , allevando bestiame o coltivando l’arido terreno del deserto. Intorno solo cactus e sassi… riprendiamo il cammino, passiamo il piccolo e grazioso paesino di El Rosario e dopo circa 70 km , San Quintin con la sua bella baia. Decidiamo
di proseguire fino ad Ensenada, certo è pomeriggio ed arriveremo a notte, ma la strada è disseminata di piccoli paesi , non è in pieno deserto, quindi non è pericolosa. Intanto passiamo un altro posto di blocco con relativa perquisizione dell’auto,i militari sono gentili,ma quando si
i tratta di perquisire sono impassibili, passano a setaccio l’abitacolo,i bagagli e tutto ciò che ci appartiene.
Durante una di queste perquisizioni abbiamo avuto modo di vedere le foto di un maxi sequestro di droga: veramente impressionante per la quantità! Arriviamo ad Ensenada di notte, con molta difficoltà troviamo rifugio nell’hotel La Quinta Bonita bella stanza, buon servizio, cena veloce al Burger king e poi a letto velocemente( niente cena di addio al Messico, abbiamo finito i pesos!)

19 Febbraio
Oggi ci aspetta l’ultimo tratto del nostro viaggio ON THE ROAD in Mexico; da Ensenada ci muoviamo verso le 7:30 destinazione finale Tijuana. Passiamo attraverso due controlli (di nuovo) ed ecco una costa spettacolare che si affaccia sull’oceano; siamo a Tijuana, troviamo un po’ di difficoltà(non troppa per la verità) a ritrovare ALAMO. Tijuana è una città grandissima e caotica , come Ensenada da ieri sera non riconosciamo più la nostra baja solitaria e desertica , ricca di scenari selvaggi e desolati!! Siamo ritornati alla frenesia delle grandi città. Lasciamo la macchina e ci facciamo accompagnare alla frontiera di San Ignatio. Un ultimo nostalgico sguardo al Mexico e via…
verso gli States! Varchiamo la frontiera con molta facilità(chi aveva detto che era tanto difficile?),
trolley che ci aspetta al capolinea e ..via verso San Diego! Alle 11:30 siamo in albergo, il tempo di posare le valige e poi subito ad esplorare la città. San Diego è una città non troppo grande, ordinata e con poco traffico, tutto è a misura d’uomo, i palazzi non sono proprio grattacieli.
Camminiamo un po’ alla Marina dove vediamo l’omonimo museo ed un andirivieni di gente intenta a passeggiare o a fare jogging; andiamo all’ufficio turistico per chiedere informazioni per il nostro ambizioso progetto di domani: raggiungere Los Angeles. Veniamo indirizzati alla stazione di Santafe’dove riceviamo tutte le informazioni , pranzo frugale a base di panini in un bar di pazza America e riprendiamo il trolley per Old Tawn. Old Tawn è la San Diego vecchia,rimessa a nuovo con molti negozi, piccoli musei e mostre sul Mexico e sul vecchio west. Riprendiamo il trolley dopo esserci riposati sul lungomare ritorniamo in hotel, la giornata è lunga, meglio riposare.

20 Febbraio
La giornata di oggi è dedicata alla “gita “ a Los Angeles, programma totalmente improvvisato ed ambizioso. Prendiamo il treno da San Diego alla stazione di Santa Fe (centro), alle 7:00 ed arriviamo dopo 2 h e 45 a Los Angeles, il tragitto tocca tutto il tratto di costa tra S. Diego e Los Angeles. Si passa per Oceanside, e tutte le localita’ per surfisti fino ad arrivare alla Union Station di Los Angeles.Dalla stazione si raggiunge agevolmente Brodowey e Downtown. Bellissimi grattacieli convivono con la più caratteristica e folcloristica Brodowey con i suoi teatri e le sue botteghe molto economiche. Prendiamo la metro e ci dirigiamo ad Holliwood.
Fervono i preparativi per la notte degli Oscar e tutto ci appare come un circo.
Questa breve capatina a Los Angeles ci ha insegnato molto dell’America, degli Americani e delle loro strane abitudini. Riprendiamo il treno all’Union Station e ci ritroviamo a S Diego con più di due ore di ritardo, cena in un pub e poi subito a letto.

21 Febbraio-Ultimo giorno negli USA, ce la prendiamo comoda, oggi visiteremo l’isola di Coronado; per raggiungerla ci sono varie alternative: in autobus prendendo il
In taxi o in traghetto al costo di 7$ , noi scegliamo quest’ultima opzione anche perché così possiamo fotografare Down Town dalla baia. La traversata dura ½ ora ed è possibile vedere anche i leoni marini che stazionano proprio davanti al porto. Giungiamo sull’isoletta:è sabato mattina, parecchi abitanti di S. Diego si sono portati a Coronado la bicicletta per fare il giro dell’isola nella bella pista ciclabile che l’attraversa. I traghetti sono perfettamente attrezzati per il trasporto delle bici , come i treni e tutti gli altri mezzi di trasporto negli Stetes.
Scendiamo dal traghetto e ci dirigiamo anche noi da un Rent a BIKE, affittiamo un delizioso tandem per 12$ l’ora, ci viene fornita una cartina ed iniziamo a pedalare. L’isola è piccolissima,
ospita una base militare nella parte nord, qualche albergo e un delizioso paesino fatto di tipiche belle case americane di legno con giardino e vialetto.Nella parte occidentale dell’isola sono situate le spiagge, la loro caratteristica è l’ampiezza e il fatto che sono circondate da grandi dune. Moltissime persone sono qui a fare jogging e attività fisica, o semplicemente sdraiate ad oziare al sole ; la parte nord della spiaggia è la DOG BEACH cioè una “home” molto ampia riservata ai cani ed ai loro padroni. Ci fermiamo un po’ sulla spiaggia ad ammirare le onde oceaniche solcate da qualche impavido SURFISTA, inforchiamo la bici e pedaliamo sul bagno asciuga. Dopo due ore il nostro giro è terminato, riconsegnamo il tandem e decidiamo di pranzare in uno dei tanti ristoranti sul piccolo porticciolo. Scegliamo un ristorante barbeque ,ci portano un piatto gigantesco di carne molto buona, ma sempre condita con le loro nauseanti e dolciastre salse!! Dopo pranzo(sono ormai le 3) riprendiamo il tragitto che ci riporta a Down Town. Tornando al nostro albergo dobbiamo necessariamente passare per Little Italy, questo è il quartiere più vitale e frequentato dell’intera città, oggi c’è un piccolo mercato con prodotti tipici mediterranei( in realtà di mediterraneo non hanno quasi niente) e molti abitanti della città hanno scelto di passeggiare qui.
Ci sono anche numerosi artisti di strada che improvvisano con i loro strumenti le canzoni napoletane. Little Italy è ricca di ristoranti, pizzerie e locali notturni, i pub ed i ristoranti sono tutti in questa zona, di venerdì e sabato sera si può vedere un’incredibile fila all’entrata dei ristoranti(quasi tutti italiani) e gente in coda che aspetta per ore solo per avere un tavolo,figuriamoci per mangiare!